Terminate le Olimpiadi invernali di Pyeongchang 2018, è tempo di bilanci.

Sapete chi ha dominato questa edizione, chiudendo in testa al medagliere?

La Norvegia, con un risultato da record: 14 ori, 14 argenti, 11 bronzi. Un totale di 39 medaglie, che hanno permesso di distaccare la Germania che ha collezionato 31 medaglie, e rivali storici come il Canada (29 medaglie) e gli USA (23 medaglie). Unbelievable!

Volete qualche numero?

I norvegesi hanno collezionato 13 medaglie in più rispetto all’ultima edizione in Russia di quattro anni fa. Nel medagliere complessivo di tutte le edizioni dei Giochi olimpici invernali, la Norvegia è in testa con un totale di 329 medaglie. Per darvi un’idea, gli Stati Uniti ne hanno collezionate 281. E al conteggio dei punti, manca il medagliere dei Giochi in South Korea. Un risultato straordinario e quasi incredibile, se si considera che parliamo di un paese scandinavo che non arriva neanche a 6 milioni di abitanti!
Budget a disposizione? La Federazione sportiva norvegese ha messo sul banco circa 15 milioni di euro, da spartire tra le Olimpiadi invernali e quelle estive. Per avere un termine di paragone, la Federazione inglese ha destinato 9 milioni agli sport invernali, che hanno portato a 4 medaglie.

Impressionante è la facilità con cui gli atleti scandinavi abbiano conquistato questo successo, sempre sorridenti e impermeabili alla pressione.

Volete sapere la ricetta segreta di questo risultato meraviglioso?

Tom Tvedt, presidente del Comitato Olimpico norvegese spiega che il segreto di questo successo è lo sport per tutti: “prima dei 12 anni, ti devi divertire con lo sport, non ci focalizziamo troppo su chi sia il vincitore, ma invogliamo i ragazzi ad avvicinarci ad uno degli 11mila club sportivi norvegesi.” E sembrerebbe che la ricetta funziona, considerando che il 93% di bambini ed adolescenti è regolarmente impegnato in queste organizzazioni. In Italia, siamo attorno al 60% come partecipanti continuativi. Una visione un pò vintage, dove l’obiettivo è creare un bacino più ampio possibile di persone che si divertono, per riuscire a scovare e costruire i migliori talenti. “Se un’atleta è bravo, lo portiamo all’Olympiatoppen, il nostro centro sportivo d’élite, dove la scienza sportiva ai suoi massimi livelli entra in gioco” conclude Tvedt. Insomma, niente di particolare, un semplice sistema perfezionato nel corso degli anni, che garantisce a tutti i ragazzi le stesse possibilità di successo.

Tutto qui?

Divertimento e non solo. Alla base di questo successo c’è anche una visione “socialista” di uno dei paesi più ricchi. Si, una bella contraddizione, ma che stando ai risultati funziona alla grande. Ci credete che i premi e i rimborsi spese dei norvegesi sono minimi, e che molti degli atleti presenti a Pyeongchang hanno un’attività lavorativa che affiancano agli allenamenti e alle competizioni? Molti di loro sono carpentieri, idraulici, insegnanti, studenti. Nessuno di loro naviga nell’oro, ma nessuno di loro manca di spirito di squadra, con una regola ferrea “nessun idiota è ammesso”! All’Olympiatoppen si mangia insieme, ci si allena insieme, si dorme assieme. In trasferta, niente alberghi di lusso e stanze singole, ma camere doppie e triple in alloggi normalissimi.

Siete curiosi di scoprire quanto ha messo sul banco la Federazione sportiva italiana per le edizioni invernali ed estive dei Giochi olimpici?

145 milioni. E credo non ci sia nemmeno bisogno di aggiungere altro.
Complimenti alla Norvegia, alla sua abilità nel rendere lo sport un valore aggiunto, creando un percorso di crescita sportivo, professionale e umano per i suoi atleti. Un risultato quasi ineguagliabile, con un sogno che continuerà.

Mettiti in gioco, supera i tuoi limiti. Accetta la sfida, impara a sognare!